Calice Santa Barbara

Bronzo e ottone argentato e dorato, perla, pietra dell'Etna

Situato in Chiesa Santa Barbara - Paternò
Dimensioni: 30 x 12 x 12 cm
in Arte Sacra - pubblicato il 13 settembre 2018
realizzato nel 2013 - 7 foto
Articolo letto 1158 volte

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Calice Santa Barbara

Bronzo e ottone argentato e dorato, perla, pietra dell'Etna

Situato in Chiesa Santa Barbara - Paternò - Dimensioni: 30 x 12 x 12 cm
in Arte Sacra - pubblicato il 13 settembre 2018
realizzato nel 2013 - 7 foto
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Il Calice, frutto di un paziente e raffinato lavoro, raccoglie in esso molteplici figure simboliche legate al mistero Eucaristico. Sviluppato in 30 cm di altezza, ha una base triangolare che fa da cornice alla pietra lavica ceramizzata, la scelta di inserire la pietra lavica non è casuale, ma è un forte desiderio di inserire un frammento di territorio in un oggetto destinato a raccogliere il Mistero Divino. La pietra lavica non incarna solo il territorio ma ricorda le eruzioni laviche dalla quale la Santa Patrona protegge Paternò continuamente. Sui lati del triangolo si trovano delle conchiglie, riprese dai fantastici decori della cupola della chiesa per la quale il calice è destinato. Proprio le conchiglie e il colore della pietra, vogliono amalgamarsi con il resto della chiesa. Dai tre vertici del triangolo partono dei festoni decorati diversamente, uno è ricco di rose e gelsomini, fiori che rappresentano la bellezza e il profumo della santità, poi abbiamo le spighe e l’uva che sono i simboli eucaristici per eccellenza. I tre festoni si raccolgono ai piedi della figura di Santa Barbara dove vi è incastonata una sfera in lapislazzuli. Santa Barbara, travolta dall’impetuoso turbinio ascensionale ha in mano la spada, mezzo del suo martirio, e la torre che insieme al fulmine sono i simboli iconografici attribuiti alla Santa. Slanciati e vigorosi, ai lati della figura salgono due rami, a sinistra la palma, mentre a destra i gigli, attribuiti ai martiri come simboli di purezza e di martirio. I rami si congiungono e incontrano il mistero della passione, per questo dei frammenti di corallo segnano di rosso il momento in cui il martirio da l’accesso a Cristo. Come se fosse l’ultima delle sfere celesti, dei putti sorreggono la coppa decorata con un rilievo che ricorda la corona che possiede il simulacro venerato a Paternò. Il mistero più grande è contenuto da una coppa del materiale più nobile che Dio ci abbia donato, l’oro. Il calice è in ottone e bronzo, direttamente modellato in cera per poi ottenerlo in fusione a cera perduta. Modellandolo direttamente in cera, è stato possibile realizzare numerosi particolari, questo però, ha permesso di ottenere una e una sola copia originale. Prima dell’applicazione delle pietre e cristalli, il piedistallo e la coppa sono state rispettivamente argentate e dorate dalla ditta Freni di Catania.

"Io, da credente, sono certo che non ci sia cosa più importante dell’atto eucaristico, per questo sono felice e pienamente onorato che una mia opera possa contenere un mistero così grande."


L'Indipendente SPECIALE SANTA BARBARA
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